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"I.R.I = Istituto per la Ricostruzione Industriale
ridefiniamola
I.D.I ... = Istituto per la Distruzione
Industriale
Nel dopoguerra allargò progressivamente i suoi settori di
intervento e fu l'ente che modernizzò e rilanciò l'economia italiana durante
soprattutto gli anni '50 e '60; nel 1980 l'IRI era un gruppo di circa 1.000
società con più di 500.000 dipendenti. Per molti anni l'IRI fu la più grande
azienda industriale al di fuori degli Stati Uniti d'America; nel 1992 chiudeva
l'anno con 75.912 miliardi di fatturato ma con 5.182 miliardi di perdite.
Ancora nel 1993 l'IRI si trovava al settimo posto nella classifica delle
maggiori società del mondo per fatturato con 67.5 miliardi di dollari di
vendite.
Trasformato in società per azioni nel 1992, cessò di esistere
nel 2002.
La liquidazione
Le poche aziende (Finmeccanica,
Fincantieri, Fintecna, Alitalia e RAI) rimaste in mano all'IRI furono trasferite
sotto il diretto controllo del Tesoro. Nonostante alcune proposte di mantenerlo
in vita, trasformandolo in una non meglio precisata "agenzia per lo sviluppo",
il 27 giugno 2000 l'IRI fu messo in liquidazione e nel 2002 fu incorporato in
Fintecna, scomparendo definitivamente.
*v*
Cose ignobili da far
sapere:
la RESISTENZA dei dipendenti dell'INNSE.
Fabbriche,
svendite d'imprese IRI, svendita dell'I.R.I. stessa e incentivi del governo
Prodi (ex presidente I.R.I.) per rilanciare imprese già precedentemente svendute
... dal presidente IRI.
L'epoca Prodi
Nel 1982 il governo
affidò la presidenza dell'IRI a Romano Prodi. La nomina di un economista alla
guida dell'IRI costituiva in effetti un segno di discontinuità rispetto al
passato. La ristrutturazione dell'IRI durante la presidenza Prodi portò a:
la cessione di 29 aziende del gruppo, tra le quali la più grande fu
l'Alfa Romeo, privatizzata nel 1986;
la diminuzione dei dipendenti, grazie
alle cessioni ed a numerosi prepensionamenti, soprattutto nella siderurgia e nei
cantieri navali;
la liquidazione di Finsider, Italsider ed Italstat;
lo
scambio di alcune aziende tra STET e Finmeccanica;
la tentata vendita della
SME al gruppo CIR di Carlo De Benedetti, che venne fortemente ostacolata dal
governo di Bettino Craxi. Fu organizzata una cordata di imprese, comprendente
anche Silvio Berlusconi che avanzarono un'offerta alternativa per bloccare la
vendita. L'offerta non venne poi onorata per carenze finanziarie, ma intanto la
vendita della SME sfumò. Prodi fu accusato di aver stabilito un prezzo troppo
basso (vedi vicenda SME ). (ndr - vedi Processo SME )
Il risultato fu che
nel 1987, per la prima volta da più di un decennio, l'IRI riportò il bilancio in
utile, e di questo Prodi fece sempre un vanto, anche se a proposito di ciò
Enrico Cuccia affermò:
« (Prodi) nel 1988 ha solo imputato a riserve le
perdite sulla siderurgia, perdendo come negli anni precedenti. »
(
S.Bocconi, I ricordi di Cuccia. E quella sfiducia sugli italiani, Corriere della
Sera, 12 novembre 2007)
È comunque indubbio che in quegli anni l'IRI
aveva per lo meno cessato di crescere e di allargare il proprio campo di
attività, come invece aveva fatto nel decennio precedente, e per la prima volta
i governi cominciarono a parlare di "privatizzazioni". "
La Innse passò di "mano in mano": dalla Innocenti , quella dei tubi e della
Lambretta fino alle mani giapponesi: Nel febbraio 2006 con
l'intervento di Castelli , osservando la legge Prodi, Silvano Genta se la
compra per solo 700mila euro, altro protagonista di questo trasferimento di
proprietà l'assessore al lavoro Bruno Castaldi di rifondazione comunista.
i 153 mano d'opera sopravvissuti a questi passaggi di mano in mano possono
tornare al tornio.
Eh, non ce li vuole tenere Genta al tornio! che lemme lemme si vende i
macchinari , riuscendo a realizzare due milioni e mezzo di euro vendendone
sette, e il rofondarolo Casatti, troppo ingenuo! dice "Solo dopo, troppo tardi,
abbiamo scoperto che era un rottamaio!".
E non solo i rottamai ci sono in questa storia, e questo è il paese dei
palazzinari! in questo caso l'Aedes spa, che è proprietaria dei terreni dove
sorgono i capannoni: le aree le trovi in tutte le storie che fetono,
dall'immondizia, alle baracche dei rom da abbattere!
L'Aedes spa sta alquanto in "crisi" per la..crisi immobiliare; Genta si è
fatto milioni di euro facendo il rottamaio, però deve dei crediti a l'Aedes per
mancato pagamento d'affitto...le "bolle" si intrecciano a tutti i livelli! che
l'Aedes pure lei ha bella "esposizione" con le banche, azionisti: Intesa San
Paolo e Monti dei Paschi e la Fininvest di Berlusconi, oh ce li trovi
tutti!!!
A fine luglio la Consob approva un aumento di capitale di 150milioni di
euro "L'Aedes può ripartire!" finalmente!!!! a spese della Innse e delle
tute blu: all'alba del 2 agosto di questo anno arrivò la polizia per smantellare
l'area dagli "ingombri" di macchinari rimasti e delle tute blu.
Circolano voci che al posto dei capannoni sorgeranno altre cose: un polo
universitario? dei residence? un business park? o la creatività di Fuksas?, si
parla anche della vendita a fondi arabi per risanare i debiti.
Le tute blu stanno sulle gru a fare la loro lotta, coi loro debiti, con il
salario che non fa arrivare a fine mese, coi loro mutui da pagare e le famiglie
da sostenere.
e a chi si fanno i crediti a favore?
a questi:
Banche: Abi, siglato accordo su credito a favore Pmi -
nota
(Teleborsa) - Roma, 3 ago - È stato firmato
oggi a Milano l'Avviso comune tra l'Abi e le altre rappresentanze
dell'Osservatorio permanente sui rapporti banche-imprese, con cui si condividono
alcuni impegni a favore delle Pmi che a causa della crisi registrano difficoltà
finanziarie temporanee. In particolare: una sospensione del pagamento della
quota capitale delle rate di mutuo vantate dalle banche nei confronti delle Pmi
e misure volte al miglioramento della patrimonializzazione delle imprese.
L'Avviso comune individua nello specifico i seguenti
interventi:
- operazioni di sospensione per 12 mesi del
pagamento della quota capitale delle rate di mutuo;
-
operazioni di sospensione per 12 mesi ovvero per 6 mesi del pagamento della
quota capitale implicita nei canoni di operazioni di leasing rispettivamente
"immobiliare" ovvero "mobiliare";
- operazioni di
allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine per
sostenere le esigenze di cassa, con riferimento alle operazioni di anticipazione
su crediti certi e esigibili;
- un contributo al
rafforzamento patrimoniale delle imprese di piccole e medie dimensioni,
prevedendo un apposito finanziamento o altre forme di intervento per chi
realizza processi di rafforzamento patrimoniale.
L'Avviso prevede in particolare che:
- sono ammissibili alla richiesta di sospensiva del
pagamento le rate, per la parte di quota capitale, dei finanziamenti bancari a
medio e lungo termine (mutui) e le operazioni delle operazioni di leasing
finanziario in essere alla data della firma dell'Avviso. Le rate devono essere
in scadenza o già scadute (non pagate o pagate solo parzialmente) da non più di
180 giorni alla data di presentazione della domanda;
-
possono effettuare la domanda di sospensione le imprese che alla data del 30
settembre 2008 avevano esclusivamente posizioni classificate dalla banca "in
bonis" e che al momento della presentazione della domanda per l'attivazione
della sospensione o dell'allungamento dell'anticipazione su crediti non hanno
posizioni classificate come "ristrutturate" o "in sofferenza" ovvero procedure
esecutive in corso;
- per le imprese che alla data della
presentazione della domanda sono ancora classificate "in bonis" e che non hanno
ritardati pagamenti, la richiesta si intende ammessa dalla banca che ha aderito
all'Avviso, salvo esplicito e motivato rifiuto;
- la
sospensione della quota capitale delle rate determina la traslazione del piano
di ammortamento per periodo analogo. Gli interessi sul capitale sospeso sono
corrisposti alle scadenze originarie.
- le domande
potranno essere presentate fino al 30 giugno 2010. L'Avviso ha validità per le
operazioni che presentano caratteristiche pari a quelle descritte o migliorative
per il cliente della banca.
L'accordo non comporta
l'applicazione di ulteriori costi per le imprese, fatti salvi gli interessi
calcolati sulla base del contratto originario, né la richiesta di garanzie
aggiuntive.
Abi si è detta
particolarmente soddisfatta per il raggiungimento di un'intesa che va ad
aggiungersi a tutte le altre realizzate negli ultimi mesi con imprese e
istituzioni e che serviranno ad affrontare e superare questo difficile periodo.
L'Abi ha confermato la piena disponibilità del sistema bancario a collaborare
nella difficile sfida della ripresa, in un contesto in cui la recessione lascia
prevedere pesanti effetti sugli andamenti economici del settore. L'Abi ha
auspicato, altresì, un intervento di miglioramento strutturale della tassazione
a carico delle banche per ridurre lo svantaggio competitivo rispetto ai
principali concorrenti europei non appena ciò sarà possibile.
oh tute blu lo fanno per il bene vostro! hanno detto che così tornate al
tornio, dicono......
e ci tornerete con la paga magari dimezzata ma ci tornerete!
vittoria
L'Avamposto degli Incompatibili